(Spring Hill Music / Ird)
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Basterebbe la storia che sta dietro a questo disco per potere parlarne. L’incontro fortuito e fortunato di una cantante con un produttore e compositore di successo, un rapporto continuato con corrispondenza e invio di file, un’interpretazione che fa da molla a un intero album. Questa in estrema sintesi l’avventura che ha visto protagonista Giuditta Scorcelletti, approdata alla corte musicale di Michael Hoppé, che ha legato il suo nome al lavoro nella Polygram e a brani di stile acustico e new age. Nightingale è una raccolta di 16 tracce di brani di Hoppé su testi di David George pubblicata dalla Spring Hill del Colorado. Giuditta è un’interprete folk della scena toscana con esperienza internazionale, accompagnata spesso dalla chitarra di Alessandro Bongi. Lasciando da parte la storia e venendo al contenuto del disco, la voce di Giuditta di muove con assoluta naturalezza un repertorio anglosassone nella lingua e sostanzialmente senza confini nella parte musicale. Le canzoni sono di livello e si adattano ai tempi dalla metrica dei testi, anche se l’ascolto dall’inizio alla fine diventa impegnativo. Meglio prenderne una alla volta: segnaliamo The Golden Leaves, Mind As You Go, Jailbirds, Love Overflows, For What It’s Worth. Folk d’autore per una voce di grande capacità melodica
Michele Manzotti
Tagged folk, Giuditta Scorcelletti, Michael Hoppé