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Recensioni

Alessandro Haber, Limonaia di Villa Strozzi, Firenze, 16 luglio 2015

17 luglio 2015 by Michele Manzotti in Concerti, Recensioni

Solo in Italia un attore che fa il cantante suscita curiosità. In paesi come la Francia è un fatto assolutamente normale. Questo è in estrema sintesi il concetto espresso da Alessandro Haber durante un’intervista a Ernesto de Pascale dopo che lo stesso Haber era salito sul palco del Premio Ciampi 2001 insieme a Mimmo Losasciulli. Per questo un suo spettacolo come chansonnier mostra come Haber sia perfettamente a suo agio con la forma canzone. Basti pensare che la sua discografia ammonta a cinque titoli (Haberrante, Qualcosa da dichiarare, Tango d’amore e coltelli, Il sogno di un uomo, Haber bacia tutti). Mentre sul palco porta musicisti di valore come il suoa arrangiatore da anni Sasa Flauto (chitarra e cori), Fabrizio Romano (pianoforte) ed il talentuoso mandolinista pugliese Mimmo Epifani, protagonista del gruppo Epifani  Barbers specializzato in musica popolare.

Lo spettacolo “atipico” nelle intenzioni di Haber, lo è anche in uno stile informale che nasce dalla situazione (luci secondo l’attore troppo forti, o pubblico molto motivato anche se non numeroso vista la concomitanza con tanti appuntamenti a Firenze nella stessa sera). L’acqua buttata sulla testa all’inizio e le imprecazioni per i fogli non trovati non hanno tolto valore alla proposta artistica e d’altra parte da Haber non ci si poteva attendere un atteggiamento abbottonato. Le poesie di Bukowksi hanno lasciato ben presto spazio a un’antologia del cuore che ha toccato vari grandi della canzone. Da Riccardo Cocciante (Margherita) a Herbert Pagani (L’albergo a ore), da Sergio Endrigo (Io che amo solo te) a Luigi Tenco (Vedrai vedrai, Mi sono innamorato di te) passando a Insieme a te non ci sto più (di Pallavicini-Conte portata al successo da Caterina Caselli) fino a La valigia dell’attore composta da Francesco de Gregori per lo stesso Haber e proposta due volte “perché così male non l’avevo mai fatta”. Haber si dimostra un interprete vocale di valore ben sorretto dai suo musicisti. Sasa Franco ne approfitta per proporre un suo brano, Romano regala un’antologia gershwiniana ed Epifani dalla taranta che gli è congeniale diventa un solista al servizio dello spettacolo. Che forse ha alcuni meccanismi da registrare, ma che è sorretto dal talento.

Michele Manzotti

 

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