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All’inizio è il caos. Le note sembrano volare in direzioni contrarie, opposte e senza ordine. Poi improvvisamente si uniscono insieme e nasce una melodia. Quella di un brano conosciuto come This Land Is Your Land di Woody Guthrie, pezzo che ha segnato una pietra miliare nella canzone americana. Proprio dal folksinger è partito Music for Strings il nuovo progetto del chitarrista jazz Bill Frisell dedicato alla musica popolare di Oltreoceano. Un repertorio, presentato recentemente per la prima volta al Lincoln Center di New York, che vede sul palco Frisell insieme alla violinista Jenny Scheinman, al violista Eyvind Kang e al violoncellista Hank Roberts. Music for Strings, eseguito in unica data italiana al Teatro Ariston per l’apertura di Mantova Jazz, rivede brani e stili con un approccio esecutivo tipico della musica classica. Ma questa è il risultato di un lavoro che sintetizza improvvisazione e ricerca su ogni singola partitura. E’ un viaggio attraverso gli stili che hanno fatto grande le scuola americana: quindi il jazz (Fats Waller, Thelonious Monk, Miles Davis), ma anche blues, swing, rock’n'roll, country (Johnny Cash) toccando anche colonne sonore (John Barry) e atmosfera Tin Pan Alley con alcuni brani dello stesso Frisell. I tre archi si muovo in mezzo alla melodia, ma formano anche polifonie e poliritmie in un repertorio tratto da album come Big Sur, Richter 858, Unspeakable, History Mystery, Allen Ginsberg’s Kaddish, Hunter S. Thompson’s Kentucky Derby. Gli assoli trovano un senso compiuto tra archetto, pizzicato e percussione (da sottolineare il lavoro di Hank Roberts, architrave della formazione). La chitarra di Bill Frisell sembra quasi fare un passo indietro a favore della lettura d’insieme. Un esempio tra tutti è il secondo fuori programma, For What It’s Worth scritta da Stephen Stills nel periodo Buffalo Springfield. Un’esecuzione dove ritmo e melodia si fondono per evidenziare il fascino di un classico senza tempo.
Michele Manzotti
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