(Caipira Records / Musica Distesa)
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Capita di ascoltare cd di esordio che si vorrebbero subito dimenticare, altri che fanno intuire buone potenzialità ma sono ancora in divenire, altri ancora che sorprendono in positivo e fanno pensare che per l’artista in questione il vero banco di prova dovrà essere il prossimo cd, per la responsabilità di confermarsi ad un livello già molto elevato. Portland, del cantautore e chitarrista toscano David Ragghianti, fa parte di questa terza categoria. Le nove tracce originali che lo compongono, scritte interamente da David, hanno il pregio di colpire fin dal primo ascolto ma di farsi scoprire in tutte le sfaccettature negli ascolti successivi. Sicuramente una buona dose di merito, in questo caso, va attribuita al produttore Giuliano Dottori, ex Amor Fou, che ha contribuito anche a curare gli arrangiamenti. I riferimenti stilistici non si limitano al classico cantautorato che, pur rimanendo come base di partenza, è vissuto in chiave più moderna contaminato con pop, reggae e folk, impreziosito da un ottimo uso delle chitarre. Capita raramente, in Italia, di sentire un cd con le chitarre che “suonano” così bene, con molteplici sonorità sempre mirate, di buon gusto e che fanno da giusto contrappunto agli interessanti testi e alla espressiva voce di David. Doverosa citazione per i musicisti che hanno collaborato a Portland: Mattia Pittella (batteria), Nico Turner (batteria), Mauro Sansone (percussioni), Neith Pincetti (cori) e il già citato Giuliano Dottori che si è sbizzarrito anche con chitarre, pianoforte, cori, mandolino, percussioni e batteria. Portland è un esordio con i fiocchi, e David Ragghianti un nome da appuntarsi e da tenere in considerazione.
Stefano Tognoni
Tracce
I Prati Che Cercavo
Amsterdam
Dove Conduci
Occhi Asciutti
Tema Del Filo
Se Non Ti Ammali Mai
Pause Estive
300 Anni
Raffiche Di Fuga