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Machaut e Gesualdo, compositori di oggi

23 dicembre 2015 by Michele Manzotti in Special
www.ecmrecords.com

Anche se hanno vissuto tanti secoli fa, sono due compositori modernissimi. Il primo ha dato un impulso incredibile alle polifonia, l’altro l’ha rivoluzionata con l’inserimento di sperimentazioni melodiche molto avanti con i tempi. Parliamo di Guillaume de Machaut (1300 ca.- 1377) e Ec (1566-1613), la cui produzione è stata oggetto di rivisitazioni incluse in due incisioni Ecm.

Machaut-Transkriptionen è composto da un vasto ciclo di pezzi scritti lungo un periodo di dieci anni: una re-investigazione di Heinz Holliger sulle opere del compositore francese, scritta per quattro voci e tre viole. Nelle opere di Holliger, noto anche come oboista legato alla musica contemporanea, il termine “trascrizione” nasconde delle varianti del materiale originale, facendo uso delle varie possibilità della tecnica compositiva del XXI secolo. Le composizioni originali di Machaut, eseguite a cappella, sono intrecciate con le variazioni di Holliger, quattro delle quali per le tre viole sole. A essere protagonista dei brani cantati l’Hilliard Ensemble, specializzato nel repertorio medioevale. La grande esperienza e classe dei quattro cantanti si può ammirare in brani come la Ballade IV e il Double Hoquet. Le tre viole (Geneviève Strosser, Jürg Dähler e Muriel Cantorteggi) danno vita a composizioni ambiziose come la In (ter) ventio a 3 dove Hollinger sviluppa le idee di Machaut con la prassi del XXI secolo.

La musica di Carlo Gesualo da Venosa ha esercitato una forte influenza sui compositori nel corso dei secoli. Sperimentale per il suo tempo e con grandi arditezze armoniche, il suo repetorio si presta a reinterpretazioni. Come in questo album, registrato in Estonia nella chiesa metodista di Tallinn, che presenta delle composizioni contemporanee ispirate da Gesualdo, così come nuovi arrangiamenti delle sue opere. L’album si apre con una versione di Moro lasso dal Sesto libro di madrigali in una trascrizione per orchestra d’archi di Tõnu Kaljuste. Un brano che serve a creare le premesse ad un altro brano del 1997  del compositore australiano Brett Dean, con il titolo Carlo. Erkki-Sven Tüür ha composto invece L’ombra della croce e Psalmody. L’Estonian Philharmonic Chamber Choir e la Tallinn Chamber Orchestra sono protagoniste in questo viaggio musicale tra passato e futuro dove il solco tracciato da Gesualdo assume caratteri di forte contemporaneità.

Michele Manzotti

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