il popolodelblues

Recensioni

Lucinda Williams – The Ghosts of Highway 20

21 febbraio 2016 by Giulia Nuti in Dischi, Recensioni

(Highway 20 Records/ Thirty Tigers)
www.lucindawilliams.com

Lucinda Williams torna sulle scene con un nuovo album a circa un anno di distanza dal precedente, doppio lavoro, Down Where The Spirit Meets The Bones. Per la scafata songwriter originaria della Lousiana è uno dei momenti più prolifici della carriera. E’ un disco dall’andamento omogeneo nella scrittura, ma che questo assolutamente non venga scambiato per un difetto: Lucinda sembra insistere in questa direzione enfatizzandola a tal punto da renderla la sua arma vincente.The Ghosts Of Highway 20, coprodotto dall’abile specialista della pedal Greg Leisz e dal marito e manager di lei, Tom Overby, è un disco cupo, minimale, sussurrato. Evoca esperienze e racconti vissuti sull’Interstate 20, che dal Texas attraversa Lousiana,  Missisippi, Alabama, Georgia e approda in Sud Carolina. Ci si immaginano le ampie spianate americane e bar polverosi e semi abbandonati in cui antichi fantasmi vestiti da far west si risvegliano sulle note delle chitarre marce, distorte e sofferenti che fanno da costante guida in questo lavoro. E’ un disco di “americana” adulta e di ballate lente, che non scivola via veloce come l’acqua ma scorre denso come una goccia di catrame, che se da un lato ritrae una Lucinda Williams in modalità Dylan al femminile, dall’altro la vede ambire in modo eccellente alla tenebrosità di Nick Cave. Death Came è una bella prova di cantautorato tormentato, Lousiana Story è così sussurrata e fragile che sembra un vetro sul punto di spezzarsi ad ogni cambio di battuta. The Ghosts Of Highway 20 è il momento dell’apertura sonora: un brano completo e dinamico in cui sembra si sia concentrata l’eccellenza delle risorse in fase di produzione. Can’t Close The Door on Love è uno dei momenti più cantabili e corali, Faith & Grace è il saluto conclusivo, in equilibrio tra strumentale e parlato.Doors Of Heaven è un blues sporco in cui la Williams sfodera un’interpretazione intensa e mascolina, House of Earth è un testo di Woody Guthrie per il quale la cantautrice ha riscritto la musica. In una fase di così ampia produzione sembra che la Williams non abbia perso di vista l’importanza di dare alla propria musica una cornice, una direzione, un significato più evidente che mai.

 Giulia Nuti

Tagged , , , ,

Related Posts