(Ecm / Ducale)
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Per i suoi ottant’anni Carla Bley si è regalata un nuovo album in trio. Accanto alla pianista di Oakland due partner d’eccezione come Andy Sheppard al sax tenore e soprano e Steve Swallow al contrabbasso. Una riproposta quindi della fomazione che ormai è un veicolo per la scrittura della Bley da più di 20 anni e le fornisce uno dei migliori contesti per il suo modo di suonare il piano. Come l’ultimo album Ecm Trios del 2012, anche questo è stato registrato allo Studio RSI di Lugano e prodotto da Manfred Eicher. Le composizioni della pianista contengono sonorità raffinate che mettono in evidenza il dialogo tra gli strumenti con Sheppard a suo agio specialmente con il registro alto del soprano mentre Swallow si ritaglia un ruolo simile a quello del basso continuo nella tradizione classica, senza per questo rinunciare a momenti cantabili. La suite tripartita che dà il titolo all’album rappresenta la guarigione da uno stato di malattia: il contrappunto serioso di Sin Fin lascia spazio alla serenità di in Potacion de Guaya, e all’astrattismo tonale di Camino al Volver. Un vero e proprio gioiello è Saints Alive! composizione in tempo ternario dove gli strumenti si alternano in una cantabilità piena di fascino. Infine Naked Bridges / Diving Bridges si ispira a Mendelssohn e alla poesia di Paul Haines con pause atonali senza però puntare sulle dissonanze in un giusto equilibrio. Ottimo disco che vede la pianista in forma smagliante, senza effetti speciali.
Michele Manzotti
Tagged Andy Sheppard, Carla Bley, Ecm, jazz, Manfred Eicher, Steve Swallow