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Phil Manzanera – 50 minutes later
(Hannibal records/ Rykodisc)
www.manzanera.com



Not convincing new release by Phil Manzanera

Niente di eccezionale questa volta per Phil Manzanera, che a distanza di un anno dal buon “6 p.m.” (recensione su Il Popolo del Blues, settembre 2004) torna sulle scene discografiche con “50 minutes later”, il suo nuovo album di studio. Tra rock, canzoni e ambient, lo storico chitarrista dei Roxy Music in “50 minutes later” rispetto al precedente album gioca ancora meno la carta della scrittura e più quella dell’atmosfera. Il risultato complessivo, però, stenta a svincolarsi da un generale orizzonte di uniformità. Sonorità interessanti ma sempre costanti, e un gruppo di brani – quelli che costituiscono il corpo principale del disco – in cui non c’è niente che colpisca in senso negativo ma neanche niente che, e questa è la pecca maggiore dell’album, dopo un ascolto colpisca veramente in positivo e si riesca a memorizzare. Tutto scorre bene, ma tutto si perde un po’. Fanno eccezione all’uniformità il testo recitato in spagnolo e le sonorità spagnoleggianti di “50 minutos mastarde”, che si protraggono anche nel successivo “Desaparecido”, ma nell’insieme dell’album questa parentesi contrastante risulta fortemente decontestualizzata. Restano due belle canzoni, “Till the end of the line” e “That’s all I know” che però , complice una scaletta che non aiuta a valorizzare il materiale del disco, non riescono a far svettare l’album oltre un livello mediocre.

Giulia Nuti

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