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Jill Stevenson & Valerie Carter

LIVE

Two Beautiful Voices trough the East Village

Jill Stevenson & Valerie Carter
21 Agosto 2006
LivingRoom New York City

La sera delk 21 agosto è stata una bella serata per tutti gli amanti delle voci femminili e del songwriting di buon livello.
La location è quella della livingroom posto di cui si è già parlato nel Popolo del Blues in occasione dell'uscita di due ghiotte compilations (marzo 2006) e si tratta davvero di un salottino nel cuore dell'East Village dove gli artisti sgomitano con il pubblico attraverso decine di tavolini e cameriere che si preoccupano di servire ognuno del proprio drink. Gran bella atmosfera insomma, di quelle da vivere secondo per secondo attraverso i suoni, i rumori del locale e gli sguardi e le parole della gente.

Jill Stevenson e Valerie Carter si sono divise il palco in questa calda serata di fine agosto condividendo peraltro anche la band fatta tutta di nomi non nuovi nel panorama musicale americano come Jerry Marotta alla batteria (Tony Levin, Ani DiFranco, Indigo Girls e Peter Gabriel) e Michael Visceglia al basso (Suzanne Vega e John Cale).
Tocca alla brava Jill Stevenson aprire le danze e subito ci si rende conto delle ottime qualità vocali della cantautrice del Colorado: belle canzoni, un elegante songwriting e, ripeto, una gran bella voce, fanno di questa artista una degna promessa del panorama musicale americano (presto di ritorno in Italia).
Tra i brani eseguiti, da ricordare una intensa esecuzione di "Times Like These" il cui video è peraltro in download gratuito dal suo sito (www.jillstevenson.com).
Uno show elegante, misurato e perfettamente inquadrato nella bella cornice del livingroom, con i momenti migliori in cui Jill Stevenson ha lasciato la chitarra per prendere il piano e quindi l'esecuzione dei brani veniva affidata al fascinoso duo piano- hammond (al B3 c'era il bravo Daniel Weiss).

Dopo lo show della Stevenson è toccato a Valerie Carter, nome conosciuto nell'ambiente musicale della south california dei seventies. Prodotta dal compianto Lowell George e collaboratrice di tanti artisti del calibro di Jackson Browne e James Taylor. la brava Valerie Carter ha incantato il pubblico newyorkese con un breve ma intenso show di altissima classe, in cui le sue doti canore erano sapientemente miscelate ad una innata capacità di saper stare onstage. Molti classici eseguiti, in particolar modo quelli tratti dal suo mitico esordio "Just a Stone's Throw Away" del 1977 (prodotto da Lowell George e con un cast da sogno) con il quale molti scrissero di essersi "salvati dal punk". Dopo questo show resta da chiedersi come mai la carriera solista della Carter non abbia spiccato il volo e si sia invece disegnata un ruolo di comprimaria (di lusso) alle spalle di artisti celebri. Certamente è quello che non auguriamo a Jill Stevenson che comunque, a dispetto della giovane vita artistica, sembra in grado di saper ben scalciare nel difficile mondo musicale newyorkese.
Lo show finisce dopo poco più di due ore lasciando il salotto del livingroom pieno zeppo di persone che chiedono ancora canzoni ma tra qualche minuto occorre lasciare il palco per il prossimo artista e sono soltanto le 21,30.
E' stata comunque una serata fatta di belle canzoni, ottime esecuzioni ed in grado di piacere ad un pubblico vasto ed eterogeneo, magari anche a chi ha avuto la sorte (o fortuna?) di non salvarsi dal punk.

Giovanni de Liguori

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