A great love for American Music, entirely Made in Italy
Max Meazza è un chitarrista-cantante di lungo corso. Con i suoi Pueblo ha vissuto una breve ma intensa stagione nel country rock italiano dal 1974 al 1977. Molti ricordano ancora il brano Mariposa che veniva trasmesso regolarmente da Alto Gradimento in Rai e che vendette 30mila copie fino ad arrivare ai cosiddetti Dischi Caldi, ovvero le posizioni tra decima e la ventesima nelle classifiche di vendita. I tempi sono cambiati, ma Max Meazza continua ad amare un certo tipo di musica e a riproporla in modo personale. In West Coast Hotel troviamo atmosfere, colori, odori dell’America: elementi che vengono presi uno per uno, trattati e costruiti in canzoni originali. Brani, e questo è il loro maggiore pregio, che hanno ispirazione precisa ma che al tempo stesso vivono di luce propria, a partire dalla iniziale The Long Goodbye, all’ispiratissima Alaska, all’onirica Blue Heart con la partecipazione di Paolo Fresu, alla suadente Duffle Jim. Molti gli ospiti, da Tolo Marton, al già ricordato Fresu, a Tiziana Ghiglioni, a Walter Calloni batterista che Meazza conosce e frequenta musicalmente da 30 anni. Un disco autorevole, che si ascolta all’inizio alla fine, piaciuto molto agli americani che lo distribuiscono tramite Amazon e CdBaby e che adesso ha trovato un canale anche da noi. Meno male che esistono ancora produzioni come questa la cui onestà di intenti porta a risultati eccellenti.
Michele Manzotti
L'intervista