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Intervista a Peter Hammill
Quando e dove è ricominciato il Presente?
(“Present“ è il titolo del nuovo album dei VDGG)
Peter Hammill: Quando mi esibii alla Queen Elizabeth Hall nel 2003 invitai sul palco tutti gli altri membri del gruppo per “Still Life “. Ci eravamo visti in un modo o nell’altro spesso negli ultimi anni, addirittura suonando insieme in privato e prima dello show un funerale di aveva riuniti. A concerto concluso decidemmo di avere un vero band meeting. La strada era in salita ma non impossibile. Il mio infarto di un anno fa se da una parte aveva bloccato i tempi tecnici dall’altra parte mi ha fatto pensare che dovevamo fare questa cosa finche eravamo “Vivi “!
EdP: L’attesa in Italia ha generato un primo conto alla rovescia fra i fan della vecchia guardia ma si deve affermare che sempre più frequentemente il nome del gruppo negli ultimi anni era tornato sulla bocca di molti, artisti e operatori. Era forse venuto il momento di spiegare il non spiegabile in musica ? quello che i vecchi fan conoscono come il marchio di fabbrica dei Van der Graaf Generator?
Peter Hammill: i fan hanno tenuto in vita il gruppo sulla memoria e la memoria va rispettata. Questo è però un gruppo che può essere spiegato solo attraverso la musica che suona, sera per sera. Non ci sono altri modi!
EdP: Non c’era la paura in voi di dire “ci risiamo…”. Van Der Graaf Generator sono il tipico esempio di “experiment in dissatisfaction”, più che il mondo circostante i vostri scioglimenti erano il frutto delle vostre contorsioni mentali…
Peter Hammill: (ride)…infatti può accadere ancora (continua a ridere…). Ma da quando abbiamo deciso di fare le cose davvero - staccandoci da tutti e forse creando dei dissapori con persone che ci conoscevano da vecchia data e che pensavano in qualche modo di avere potere su noi come singoli e quindi anche come gruppo, è iniziato il “Volcanic process” che è poi quello che ci ha portato a volere sul secondo dei due cd che compongono il nuovo album “Present“ 73 minuti di improvvisazione. Volevamo fermare immediatamente la nostra prima volta insieme per una precisa finalità, qual’ è la reunion, dopo 27 anni di incontri sporadici come amanti impauriti, spiegare con la nostra musica alle nuove generazioni che il successo non costruisce le carriere.
Edp: l’album “Present” suona infatti come una carriera ancora in corso d’opera. La stampa inglese non è stata tutta dalla stessa parte…
Peter Hammill: la band è forte e motivata, sappiamo usare forse meglio la nostra ironia ? chissà. Speriamo, ci sentiamo vivi, era un momento da sfruttare nel modo migliore, essere in grado di sorridere a cinquantacinque anni. Mi pare un gran risultato al mondo d’oggi…
Edp: Il mondo d’oggi, per l’appunto: are we livin’ a life before insanity?
Peter Hammill: ”right after that, i dare to say“- risponde ridendo peter dall’altra parte del telefono questo disco è una riflessione sulla vita oggi rispetto alla vita di allora, dei nostri vent’anni, nei primi settanta. ”Every Bloody Emperor”, la prima canzone dell’album è un brano politico, il secondo brano “Boleas Panic“ è una riflessione sulla ricerca dei significati (il tema accosta i contenuti del brano all’album solista di Hammill dello scorso anno, “incoherence”). Abbiamo già parlato della vita attuale insieme (vedi precedenti interviste con Hammill) e di questo medioevo che stiamo vivendo. Per essere ottimisti diciamo allora solo che non c’è niente di cui compiacersi e che i Van Der Graaf Generator continueranno a non compiacersi ma con una attitudine speciale.
EdP: il vecchio concetto di tirannia in musica?…
Peter Hammill: esatto ! rivolto a noi e solo a noi, per forzarci a esprimerci al meglio:
EdP: per cominciare dalla durata del primo dei due cd, quello di canzoni. No filler, mi pare di poter dire…
Peter Hammill: Esatto. Nel primo cd, quello di canzoni, non ci sono riempitivi, non ci sono scarti, non ci sono brani incompiuti. Solo 36 minuti ma ricchi delle cose che volevamo dire come artisti che tentano ancora in modo, ci si augura personale, di mettere insieme dei concetti espressi con parole con dei concetti espressi in musica. Non è un album in vinile ma abbiamo tentato di mantenere quel bilanciamento.
Edp: sapete cosa attendervi adesso?
Peter Hammill: molto affetto! In Italia sarà una bella festa!!!
EdP: è possibile che i fantasmi, i ricordi tornino a galla durante le esibizioni?
Peter Hammill: sarebbe strano se così non fosse. Non possiamo fermarli né vogliamo fermarli perché come ho detto prima la memoria deve essere rispettata e in certi casi può essere molto confortevole. Degli italiani mi piace ancora l’esperienza quasi religiosa che hanno avuto verso i Van Der Graaf Generator e che hanno poi avuto nei miei confronti but we are only human… e poi il gruppo potrebbe sciogliersi in ogni momento (ride)…
Intervista di Ernesto de Pascale 15.4/04
Peter Hammill nel Popolo del Blues
Peter Hammil Incoherence
Peter Hammil (special giugno 2003)
Van Der Graaf Generator - Present
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