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Tinariwen - Montreux 2006

Tinariwen
40th Montreux Jazz festival, Auditorium Stravinski, 10.07/06

I nomadi berberi dei Tinariwen sono giunti fino a Montreux sulla scia di un disco d'esordio internazionale che ha lasciato tutti a bocca aperta e li ha infilati dritti tra le
migliori sorprese del 2005. Dal vivo, guidati dall'impassibile Ibrahim Ag Alhabib hanno offerto un set inteso e senza cerimoniali; musica ipnotica, campfire music for the mind and body, lasciando sorpresi, prima, e entusiasti, subito dopo, i 4500 convenuti all'Auditorium Stravinski per una serata intitolata "My Blues is Deep".
Certo! il blues c'è nella musica africana deigli zingari felici ma non è quello di Jimmy Reed, Lighting Hopkins, John lee Hooker o Skip James, i primi quattro che devono qualcosa a quel suono arcaico sin dalla prima nota dell'ensemble.

Qui il blues è uno state of mind, non risolve mai, non si allontana mai dalla "casa" del primo e quarto grado, non sfonda mia il muro della emozione contratta e sofferta.
Ne scaturisce fuori una musica fisica, di pancia, che sale su con velocità e che raggiunge la testa in un attimo. Accompagnato solo da Eyadou Ag Leche al basso e Ibrahim Ag Ayad alle percussioni, il chitarrista Alhabib ha suonato
giri di note che si muovevano in cerchio, con un sound che riportava all'uso arcano delle chitarre elettriche negli anni quaranta.
L'orgoglio di un popolo nomade, si è aggiunto alla musica, e ha parlato dove le note non arrivavano e dove il loro linguaggio ci pareva incomprensibile.
Quando Carlos Santana si è unito a loro sul palco per affondare nel suo trascorso, resuscitando i fantasmi dei suoi album migliori - da "Caravanserai" a "Welcome", da "Borboletta" e "Lotus" - è stato chiaro che il chitarrista di Mission Street potrebbe trovare in Tinariwen la strada della ressurrezione dal suo stato attuale di torpore artistico .
I tre berberi sono andati via con lo stesso piglio con cui sono entrati; Montreux è stata solo una tappa del loro cammino. La strada è lunga, si deve partire.

Ernesto de Pascale

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