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Bruce Springsteen in concerto a Castel Morrone (Caserta)
8 ottobre 2006
Palamaggiò
Vedere 18 elementi sul palco guidati dal Boss esordire con una trascinante "John Henry" è cosa da farti dimenticare ogni problema, finanche il fastidio di dover essere costretti a vedere un siffatto concerto in una struttura dedicata al basket e rimediata all'ultimo momento causa il diniego dell'utilizzo dei preannunciati Giardini della Reggia di Caserta. Ma il Boss è il Boss.
Aria di festa di paese, di torte alla mela, di ragazze che si fanno belle per il ballo serale mentre il medicine show comincia a pubblcizzare le sue pomate all'angolo di strada. Ed è subito musica, balli e canti e si fa fatica a trattenere le mani che battono il ritmo dovunque, a stento si tengono ferme le gambe che vorrebbero saltare per conto loro alla ricerca di ciascuna delle cadenze che questa Band riesce a produrre dal vivo. Sorridi e pensi che "il Boss è il Boss" mentre ci si rende conto che lo spettacolo a cui si sta assistendo è forse la più vigorosa rappresentazione, il miglior condensato, della cultura popolare americana dell'ultimo secolo.
Non vi è solo Pete Seeger, infatti, e questa banda, che suona divertendosi come un gruppo di amici che si ritrova nello scantinato, è capace di evocare ora le radici irlandesi, poi il ragtime di St. Louis e poi ancora la New Orleans dell'Honky Tonk, la New York del Cotton Club, lo swing delle big bands del dopoguerra e la depressione dell'America di Steinbeck.
Ma ciò non basta e non è tutto. Sul palco non vi è una band qualsiasi. Sul palco c'è il Boss. Lo si capisce quando dal cilindro della serata - tra una "O'Mary don't you weep" ed una "Erie Canal" - tira fuori una "Growin' Up" direttamente dal suo esordio, quel "Greetings From Ashbury Park" che diede inizio ad una avventura che vive da oltre 30 anni.
Capisci che "Il Boss è il Boss" quando un solo suo accordo zittisce il poco appropriato "popopò" nazionale ed è il momento di una indimenticabile "Devils and Dust" ed una ancora più lirica, accorata e sentita "My City in Ruins" regala al pubblico uno di quei momenti da ricordare con gli amici negli anni a venire.
"Rag Mama Rag" esalta ed infiamma il pubblico intero e lo prepara alla lirica "When The Saints Go Marching In" che - alla luce degli avvenimenti di Katrina - perde i suoi connotati festosi ed assume i toni di una disperata, ultima preghiera.
Gran finale con "This Little Light Of Mine" ed "American Land" e davvero vorresti che il tutto continuasse per ore ed ore. Uno di quei concerti che vorresti non finisse mai.
Una di quelle serate preziose che ti fanno riflettere sulle poche ma solide verità che il mondo del rock sa regalare ai suoi devoti. Una di queste è che il mondo si divide tra chi ama il Boss e chi non lo ha mai visto dal vivo.
Giovanni de Liguori
John Henry
Old Dan Tucker
Adam Raised A Cain
Eyes on the Prize
Jesse James
O Mary Don't You Weep
Growin' Up
Erie Canal
My Oklahoma Home
Devils & Dust
Mrs. McGrath
How Can A Poor Man
Jacob's Ladder
Long Time Comin'
Open All Night
Pay Me My Money Down
(encore)
My City of Ruins
Rag Mama Rag
When the Saints Go Marching In
This Little Light of Mine
American Land
BRUCE SPRINGSTEEN AND THE SEEGER SESSIONS BAND
Domenica 1 Ottobre - BOLOGNA - Palamalaguti
Lunedì 2 Ottobre - TORINO - Palaisozaki
Mercoledì 4 Ottobre - UDINE - Villa Manin
Giovedì 5 Ottobre - VERONA - Arena
Sabato 7 Ottobre - PERUGIA - Arena Santa Giuliana
Domenica 8 Ottobre - CASERTA - Palamaggiò, Castel Morrone
Lunedì 10 Ottobre - ROMA - Palalottomatica