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Destinazione Montreux!


Si deve viaggiare ancora una volta fino a Montreux per il rinomato jazz festival (www.montreuxjazz.com) per vedere in una volta sola quel che in Italia è diluito in così tanti festival da farti saltare da capo all’altro della penisola come una pallina da flipper. Se non bastasse è l’unico programma per molte centinaia di chilometri che presenta tanti artisti che l’Italia la continueranno a guardare per un bel pò solo sulle cartine turistiche o con i binocoli.
Bonnie Raitt
Partiamo: eccoci allora diretti oltr’alpe lunedì 7 luglio per salutare e ricordare – dopo averlo fatto solo un giorno prima al Porretta Soul festival, ma ogni occasione è buona! - il caro vecchio Rufus Thomas, lo Stax Sound e la sua carovana di memphisiani doc.
Tribute to Rufus Thomas è uno spettacolo che riscalderà l’agido cuore elvetico e riuscirà a tramutare la sala Stravinski in un parco divertimenti per fratelli e sorelle. Ma le sorprese iniziano adesso con il festival di Montreux che è improprio definire jazz, a questo punto: appena prima del tributo a zio Rufus saliranno infatti sul palco il rocker dipinto di blues Gary Moore, il classico esempio dell’inglese cinquantenne che non molla e ogni volta ci ripensa, ma soprattutto Bonnie Raitt, una delle più grandi artiste della scena roots rock blues tinged dell’America di oggi. Sulle scene dai primi settanta e cresciuta tra Fred McDowell e Sippie Wallace la rossa Bonnie è oggi una istituzione e non sbaglia un colpo.
Beth Orton
È uno spettacolo imperdibile che in Italia nessuno porta. Mentre tutto ciò accade pochi metri sotto di noi si esibiranno due fra i migliori gruppi di hip hop odierno, i solidissimi Cypress Hill e i poco conosciuti Blackalicious, quest’ultimi da non perdere neanche su disco.

Il giorno 8 luglio il Popolo del Blues saluta presso la Miles Davis Hall di Montreaux una serata di cantautori, un classico di ogni edizione del festival, sempre e soltanto il primo martedì di ogni edizione!, con due grandi proposte autorali, la eterea Beth Orton e l’interessantissimo Brendan Benson, a name to watch!, e, a concludere in bellezza il set caustico e corrosivo dei Flaming Lips, oggi al massimo della forma.

Brendan Benson

Per noi de Il Popolo del Blues può essere abbastanza perchè nel weekend successivo ci attende a Pelago l’immarscescibile Blues Corner presso lo On the Road Fastival di Pelago.

Laura Mauric

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